Stamattina la ragazza che lavora dalla mia parrucchiera e che mi ha fatto la piega mi ha chiesto se ero mai stata alla Festa del Redentore a Venezia. Ho dovuto mettere un po' a fuoco la cosa, perché sentendo la parola Redentore ho subito pensato a qualcosa di religioso (ed io solitamente mi tengo in disparte da tutte le celebrazioni di natura religiosa) e non l'ho associata al famoso evento veneziano con regate e fuochi d'artificio. Poi mi è venuto in mente e ho risposto che no, non ci sono mai stata, ma per me questa festa è legata comunque a un ricordo importante.
Più di 20 anni fa, nel 1989, la sera del sabato del Redentore si è svolto il famoso concerto dei Pink Floyd (che è stato seguito da polemiche che sono durate per anni, giustificatissime, dato che la città in quell'occasione è stata maltrattata in tutti i modi e si è trasformata in un'immensa discarica). Io al concerto non ci sono andata, figuriamoci se avrei potuto, i miei non mi avrebbero mai lasciata. Però sono andata a casa di M. con altri amici e tutti insieme abbiamo guardato il concerto in tv. Per me è stato bellissimo egualmente, anzi magico: M. ed io non stavamo ancora insieme ufficialmente anche se ormai tutti quelli della nostra compagnia avevano perfettamente intuito che ci piacevamo.
Sono rimasta seduta per tutto il tempo accanto a M. sul divano di casa sua e ci siamo tenuti per mano ... tenerci per mano era l'unica confidenza fisica che ci eravamo presi fino a quel momento. Mentre ero lì, con la pelle d'oca per quello che provavo in quel momento, avrei voluto che la musica non finisse più. Poi, l'indomani, con la stessa compagnia di amici siamo andati a Jesolo.
Abbiamo camminato mano nella mano lungo la spiaggia, abbiamo giocato a pallone con gli altri, sono rimasta seduta sull'asciugamano steso sulla sabbia tra le braccia di M. per ore e quando poi dopo alcune ore siamo tornati a casa e ci abbiamo messo un'ora di troppo a causa del traffico da una parte ero preoccupata, perché avevo raccontato ai miei che ero andata in piscina e non al mare e i miei erano davvero molto rigidi riguardo ai coprifuoco che imponevano (e i telefoni cellulari ancora non si usavano), ma dall'altra avrei voluto che il tragitto durasse per sempre, perché non volevo che quella giornata finisse.
Eravamo con la macchina di un amico ed io sedevo sui sedili posteriori dietro ad M., gli tenevo le mani attorno al collo e lui accarezzava e sfiorava con le labbra la mia mano destra, mentre ascoltavamo a tutto volume e ripetutamente la cassetta di Invisible Touch dei Genesis che avevo portato io... e quando poi finalmente siamo arrivati davanti a casa mia lui mi ha accompagnato fino alla porta di casa e mi ha sfiorato le labbra con un bacio, il primo che siamo mai dati fino ad allora al di fuori di quelli amichevoli sulle guance e poi è scappato, anche per non rischiare di incorrere nella rabbia dei miei che naturalmente non si sono risparmiati la predica. La notte seguente non ho dormito, l'ho passata a rigirarmi nel mio letto ...Ora non dormo per motivi diversi, per tutte le preoccupazioni che mi assillano. Erano bei tempi quando non si dormiva per amore. Avevamo poco più di 20 anni, che periodo meraviglioso. In particolare quella, credo sia stata l'estate più bella della mia vita. Me la ricordo ancora e la rimpiango con nostalgia.
Più di 20 anni fa, nel 1989, la sera del sabato del Redentore si è svolto il famoso concerto dei Pink Floyd (che è stato seguito da polemiche che sono durate per anni, giustificatissime, dato che la città in quell'occasione è stata maltrattata in tutti i modi e si è trasformata in un'immensa discarica). Io al concerto non ci sono andata, figuriamoci se avrei potuto, i miei non mi avrebbero mai lasciata. Però sono andata a casa di M. con altri amici e tutti insieme abbiamo guardato il concerto in tv. Per me è stato bellissimo egualmente, anzi magico: M. ed io non stavamo ancora insieme ufficialmente anche se ormai tutti quelli della nostra compagnia avevano perfettamente intuito che ci piacevamo.
Sono rimasta seduta per tutto il tempo accanto a M. sul divano di casa sua e ci siamo tenuti per mano ... tenerci per mano era l'unica confidenza fisica che ci eravamo presi fino a quel momento. Mentre ero lì, con la pelle d'oca per quello che provavo in quel momento, avrei voluto che la musica non finisse più. Poi, l'indomani, con la stessa compagnia di amici siamo andati a Jesolo.
Abbiamo camminato mano nella mano lungo la spiaggia, abbiamo giocato a pallone con gli altri, sono rimasta seduta sull'asciugamano steso sulla sabbia tra le braccia di M. per ore e quando poi dopo alcune ore siamo tornati a casa e ci abbiamo messo un'ora di troppo a causa del traffico da una parte ero preoccupata, perché avevo raccontato ai miei che ero andata in piscina e non al mare e i miei erano davvero molto rigidi riguardo ai coprifuoco che imponevano (e i telefoni cellulari ancora non si usavano), ma dall'altra avrei voluto che il tragitto durasse per sempre, perché non volevo che quella giornata finisse.
Eravamo con la macchina di un amico ed io sedevo sui sedili posteriori dietro ad M., gli tenevo le mani attorno al collo e lui accarezzava e sfiorava con le labbra la mia mano destra, mentre ascoltavamo a tutto volume e ripetutamente la cassetta di Invisible Touch dei Genesis che avevo portato io... e quando poi finalmente siamo arrivati davanti a casa mia lui mi ha accompagnato fino alla porta di casa e mi ha sfiorato le labbra con un bacio, il primo che siamo mai dati fino ad allora al di fuori di quelli amichevoli sulle guance e poi è scappato, anche per non rischiare di incorrere nella rabbia dei miei che naturalmente non si sono risparmiati la predica. La notte seguente non ho dormito, l'ho passata a rigirarmi nel mio letto ...Ora non dormo per motivi diversi, per tutte le preoccupazioni che mi assillano. Erano bei tempi quando non si dormiva per amore. Avevamo poco più di 20 anni, che periodo meraviglioso. In particolare quella, credo sia stata l'estate più bella della mia vita. Me la ricordo ancora e la rimpiango con nostalgia.