lunedì 20 luglio 2009
Ciò che uno non dice
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Harry Potter
Chi non ha mai letto un libro della saga di Harry Potter? Ehm, io ...
Chi non ha ancora andato al cinema a vedere l'ultimo film della serie ovvero Harry Potter e il principe mezzosangue? Ehm, sempre io ...
E nemmeno ci andrò. Aspetterò che arrivi in DVD o in DivX o su Sky. Ma dato il prolificare dei post a riguardo, non posso essere da meno. E così vi posto un adesivo che avevo preparato ancora diversi giorni fa, prima ancora dell'uscita del film (che mito, di solito sono sempre in ritardo ...).
Chi non ha ancora andato al cinema a vedere l'ultimo film della serie ovvero Harry Potter e il principe mezzosangue? Ehm, sempre io ...
E nemmeno ci andrò. Aspetterò che arrivi in DVD o in DivX o su Sky. Ma dato il prolificare dei post a riguardo, non posso essere da meno. E così vi posto un adesivo che avevo preparato ancora diversi giorni fa, prima ancora dell'uscita del film (che mito, di solito sono sempre in ritardo ...).
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giovedì 16 luglio 2009
Sfogo orto...grafico
Allora, qualcuno è capitato qui googlando (direttamente dalla Spagna: ha usato google.es): come fare un'orto a Fuerteventura ... allora, a parte che se uno vuole coltivare ortaggi, se mi perdonate la rima, la vedo dura a Fuerteventura (non poteva mica trasferirsi da qualche parte della Spagna un po' più fertile?): io ci sono stata e non è che ne abbia visti tanti con l'aridità che c'è lì.... magari un orto di cactus o di agavi potrebbe funzionare. Anche un allevamento di cucarachas, forse. Comunque, pignola come sono, vorrei precisare una cosa: orto è una parola maschile e perciò si scrive un orto, senza l'apostrofo. Io faccio tanti errori digitando in fretta, spesso mando anche la sintassi a farsi benedire perché scrivo in fretta senza rileggere, ma sono stufa di vedere questo sperpero di apostrofi dove non servono ... è l'ennesimo errore di questo tipo che mi capita di leggere. E pensare che in spagnolo, per lo meno in catalano, neanche si usa l'apostrofo ... uno che è emigrato in Spagna non dovrebbe nemmeno avercelo sulla tastiera del pc.
Invece che dell'orto, quella persona farebbe meglio a preoccuparsi di curare l'orto...grafia. Mai sentita nominare?

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sfoghi
Eccomi qui
Eh sì, sono tornata. A dire il vero già da qualche giorno, ma ho dedicato tutto il mio tempo libero a Cute Graphix e a graficare ...
Ieri mi sono guardata le ultime due puntate di Grey's Anatomy preventivamente registrate e sono rimasta abbastanza scioccata (si scriverà così? mah?!!).
Sono rimasta di sale ... non ci possono lasciare così in sospeso per chissà quanti mesi! Senza sapere se (attenzione spoiler in arrivo per quanti non hanno Sky) ...
...Izzy e George sopravvivono o muoiono oppure se sopravvive solo uno di loro. Ho girato tutto il web (beh, quasi tutto) alla ricerca di informazioni, ma non ce ne sono, neanche nei siti americani si sa niente. Corrono voci secondo le quali i due attori che interpretano questi due personaggi avrebbero manifestato l'intenzione di lasciare la serie, (nel qual caso immagino che gli sceneggiatori risolverebbero la questione facendo morire i loro personaggi) ma ancora non c'è nulla di certo.
Vi lascio con una canzone che ho scoperto in una delle ultime scene dell'ultimo episodio di Grey's Anatomy. Dalle prime note, nonostante fosse molto diversa dall'originale, l'ho riconosciuta e devo dire che sono rimasta piacevolmente incantata da questa versione interpetata da Yael Naim, cantautrice che, lo confesso, fino a questo momento non avevo mai sentito nominare. Si tratta di What a Feeling, canzone principale del film Flashdance, uno dei miti della mia adolescenza.
Ieri mi sono guardata le ultime due puntate di Grey's Anatomy preventivamente registrate e sono rimasta abbastanza scioccata (si scriverà così? mah?!!).
Sono rimasta di sale ... non ci possono lasciare così in sospeso per chissà quanti mesi! Senza sapere se (attenzione spoiler in arrivo per quanti non hanno Sky) ...
...Izzy e George sopravvivono o muoiono oppure se sopravvive solo uno di loro. Ho girato tutto il web (beh, quasi tutto) alla ricerca di informazioni, ma non ce ne sono, neanche nei siti americani si sa niente. Corrono voci secondo le quali i due attori che interpretano questi due personaggi avrebbero manifestato l'intenzione di lasciare la serie, (nel qual caso immagino che gli sceneggiatori risolverebbero la questione facendo morire i loro personaggi) ma ancora non c'è nulla di certo.
Vi lascio con una canzone che ho scoperto in una delle ultime scene dell'ultimo episodio di Grey's Anatomy. Dalle prime note, nonostante fosse molto diversa dall'originale, l'ho riconosciuta e devo dire che sono rimasta piacevolmente incantata da questa versione interpetata da Yael Naim, cantautrice che, lo confesso, fino a questo momento non avevo mai sentito nominare. Si tratta di What a Feeling, canzone principale del film Flashdance, uno dei miti della mia adolescenza.
Se però siete dei nostalgici come me e volete ascoltare l'originale di questa canzone, interpretata da Irene Cara, sappiate che la potete trovare qui...
Insomma, ieri sera, ascoltando la versione di Yael Naim, dopo qualche nota, l'ho subito riconosciuta, col risultato che non ho potuto resistere e che sono andata a letto cantandola - però come me la ricordo io - a squarciagola o quasi, per la gioia dei miei vicini di casa ... mi ricordo persino un po' le parole, perché ai tempi in cui non conoscevo ancora l'inglese, avevo acquistato il disco ... che allora era in vinile, figuratevi un po' (anche se il testo l'avevo ricavato da qualche numero di TV Sorrisi e canzoni). L'ho consumato a forza di ascoltarlo, ora ce l'ho già da qualche parte in garage, dovrei cercarlo, ma mi pare di ricordare di essere riuscita a fargli qualche striscio. Bei tempi quelli dei dischi in vinile. Sospiro.
Insomma, ieri sera, ascoltando la versione di Yael Naim, dopo qualche nota, l'ho subito riconosciuta, col risultato che non ho potuto resistere e che sono andata a letto cantandola - però come me la ricordo io - a squarciagola o quasi, per la gioia dei miei vicini di casa ... mi ricordo persino un po' le parole, perché ai tempi in cui non conoscevo ancora l'inglese, avevo acquistato il disco ... che allora era in vinile, figuratevi un po' (anche se il testo l'avevo ricavato da qualche numero di TV Sorrisi e canzoni). L'ho consumato a forza di ascoltarlo, ora ce l'ho già da qualche parte in garage, dovrei cercarlo, ma mi pare di ricordare di essere riuscita a fargli qualche striscio. Bei tempi quelli dei dischi in vinile. Sospiro.
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sabato 4 luglio 2009
Ci rileggiamo fra 1 po' ...
Sono in partenza per la mia prima piccola pausa estiva. Parto davvero tra pochissimo, diciamo al massimo un paio d'ore. Non mi porto via il pc e perciò non potrò postare né leggervi. Ma non sto via molto. Una settimana o poco più e poi ci ritroviamo qua o nei vostri blog. Grazie per le risposte che avete lasciato al mio post precedente. Purtroppo non ho tempo di replicare a mia volta, ma vi ho letto con piacere. Grazie anche a Rossana che mi ha dimostrato la sua simpatia lasciandomi un paio di messaggini nella tagboard. Un abbraccio a tutti e a presto.
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giovedì 2 luglio 2009
La natura insegna
La mia amica Fiore ha salvato un piccolo storno. Leggendo la sua storia mi è venuta in mente un episodio avvenuto l'anno scorso, di cui non penso di aver parlato qui. Mi fa piacere ricordare questa storia e così ne parlo adesso riportando in questo post quanto ho scritto nel mio commento al post di Fioredicollina.
...io sapevo che di solito non si devono toccare gli uccellini caduti dal nido perché quando la mamma sente l'odore umano non riconosce più il figlio e lo abbandona. Però per salvarlo da qualche gatto forse vale la pena di rischiare ...
Da noi è successo l'anno scorso che un uccellino che probabilmente stava facendo lezioni di volo è caduto nel terrazzino della camera di mia figlia che sarà grande appena un metro quadro. Risultato: non riusciva più ad uscirne, forse perché vedendosi circondato dalle pareti del terrazzino in uno spazio così limitato non era più in grado di prendere la rincorsa e spiccare il volo ... noi non lo abbiamo toccato, tanto era al sicuro dai gatti, e sentivamo che i suoi genitori e forse anche altri parenti erano lì nei dintorni e rispondevano ai suoi richiami. Gli lasciavamo briciole e acqua in un piattino, ma capivamo che era ancora abituato ad essere imboccato e non era capace di prendere da solo le briciole sul pavimento del terrazzino. Ma lasciandolo solo e osservandolo da lontano, ci siamo accorti che mamma e papà ogni tanto scendevano nel terrazzino e ci pensavano loro ad imboccarlo. Così è rimasto lì per un paio di giorni. Un giorno siamo partiti alla mattina per fare una gita a Venezia. Quando siamo tornati alla sera, il piccolino non c'era più: evidentemente i genitori erano riusciti ad insegnargli a prendere il volo. Sarà riuscito a saltare abbastanza in alto da arrivare sul bordo della terrazza e poi da lì ha spiccato il volo ... :)
E' stata una piccola disavventura per l'uccellino, comunque finita bene, ma molto educativa per Silvia e anche per noi grandi. Faceva tenerezza vedere l'impegno con cui i genitori dell'uccellino l'hanno nutrito, senza abbandonarlo. Purtroppo, non tutti i genitori umani sono così ... :(
...io sapevo che di solito non si devono toccare gli uccellini caduti dal nido perché quando la mamma sente l'odore umano non riconosce più il figlio e lo abbandona. Però per salvarlo da qualche gatto forse vale la pena di rischiare ...
Da noi è successo l'anno scorso che un uccellino che probabilmente stava facendo lezioni di volo è caduto nel terrazzino della camera di mia figlia che sarà grande appena un metro quadro. Risultato: non riusciva più ad uscirne, forse perché vedendosi circondato dalle pareti del terrazzino in uno spazio così limitato non era più in grado di prendere la rincorsa e spiccare il volo ... noi non lo abbiamo toccato, tanto era al sicuro dai gatti, e sentivamo che i suoi genitori e forse anche altri parenti erano lì nei dintorni e rispondevano ai suoi richiami. Gli lasciavamo briciole e acqua in un piattino, ma capivamo che era ancora abituato ad essere imboccato e non era capace di prendere da solo le briciole sul pavimento del terrazzino. Ma lasciandolo solo e osservandolo da lontano, ci siamo accorti che mamma e papà ogni tanto scendevano nel terrazzino e ci pensavano loro ad imboccarlo. Così è rimasto lì per un paio di giorni. Un giorno siamo partiti alla mattina per fare una gita a Venezia. Quando siamo tornati alla sera, il piccolino non c'era più: evidentemente i genitori erano riusciti ad insegnargli a prendere il volo. Sarà riuscito a saltare abbastanza in alto da arrivare sul bordo della terrazza e poi da lì ha spiccato il volo ... :)
E' stata una piccola disavventura per l'uccellino, comunque finita bene, ma molto educativa per Silvia e anche per noi grandi. Faceva tenerezza vedere l'impegno con cui i genitori dell'uccellino l'hanno nutrito, senza abbandonarlo. Purtroppo, non tutti i genitori umani sono così ... :(
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