giovedì 7 aprile 2011

Il "non studio" e lo "stress da studio"


Sto leggendo questo saggio che si intitola “Togliamo il disturbo” di Paola Mastrocola. Sottotitolo: “Saggio sulla libertà di non studiare”. Già questo è tutto un programma. Paola Mastrocola è un’insegnante di lettere di un liceo di Chieri e il suo libro descrive un quadro apocalittico della situazione media degli studenti delle superiori. In poche parole dice chiaramente che gli studenti di oggi non hanno voglia di studiare, preferiscono fare altro (a partire dai giri in motorino al chattare su facebook passando per tante altre variabili), non sono in grado di scrivere perché mancano loro le basi anche più elementari della grammatica (non parliamo nemmeno dell’ortografia, ma tanto a che serve conoscere l’ortografia se ormai si scrive quasi esclusivamente con il pc dove esiste il correttore ortografico che ci risparmia la fatica), quelle basi che avrebbero appunto dovuto ricevere nel corso degli 8 anni di scuola precedenti le superiori, quindi non sono in grado di formulare pensieri o idee sui testi che leggono, anzi, apparentemente non sono nemmeno in grado di comprendere questi testi perché oltretutto manca loro un’educazione alla lettura (i ragazzi di oggi preferiscono altro alla lettura, "al massimo leggono i libri dei vampiri”, per citare testualmente). Solo pochi studenti emergono da questa massa informe e si distinguono dagli altri.

Da quanto leggo questo saggio ha ricevuto molte critiche di persone (genitori scettici, professori che vantano esperienze diverse, forse ex adolescenti che non si riconoscono nella descrizione) che non la pensano come la Mastrocola. In effetti lei stessa lo dichiara subito: in molti non la pensano come lei e hanno una visione diversa della situazione. Ed io, che a dire il vero per ora ho letto solo pochi capitoli, resto allibita, ma allibita dalla paura che tutto ciò che la Mastrocola dice possa essere vero. In realtà nemmeno io ho un passato da studentessa modello. Non passavo tutto il giorno china sui libri, molto spesso disertavo i miei doveri di studentessa, mi sono presa il mio bel malloppo di insufficienze e sono stata rimandata a settembre, però credo di non essere mai arrivata ai livelli descritti dall Mastrocola. Se non altro mi piaceva davvero leggere e anche libri di letteratura  (anche se da adulta i "libri dei vampiri" li ho letti anch'io! Non li ho apprezzati fino infondo però.) e in qualche modo l’ortografia l’ho imparata, tant’è che mi rifiuto ancora di utilizzare abbreviazioni da chat e da sms. Sono però terrorizzata dall'idea che Silvia un giorno possa far parte di questa schiera di non studianti, così come li definisce la Mastrocola.

Così, l'altro giorno doveva studiare l'homo sapiens. Anzi, ad esser più precisi, l'homo sapiens sapiens. Ed io l'ho stressata fino allo stremo perché volevo che mi ripetesse tutto quanto da sola, senza l'imbeccata da parte mia (abbiamo finito verso le 9 di sera!). "Fa finta che io non sappia nulla di questo argomento e che tu debba spiegarmi tutto dal principio. E senza errori o esitazioni o altrimenti ti faccio ricominciare da capo." "Ma il maestro ci fa le domande e si accontenta se rispondiamo a quelle ...." afferma lei. "Non importa" ribatto io. "Intanto, anche alle domande rispondi con poco più che monosillabi, ti interrompi continuamente, ti distrai e le cose te le devo tirare fuori io con le pinze .... e poi sia il maestro di storia che le altre maestre ai colloqui individuali e alle riunioni ci hanno detto che dovete cominciare ad impare ad organizzarvi un discorso. E questo non ti serve solo per la terza elementare, ma è una cosa che devi imparare a fare perché ti servirà anche più avanti ..." "E Silvia, annoiata, mi interrompe: "Sì, lo so, alle medie ... alle superiori ..." "Ma non solo: anche nella vita, nel mondo del lavoro, ti servirà essere in grado di fare un'esposizione di fatti e concetti e bisogna cominciare fin da adesso ad imparare a farlo ...."

Mio marito è d'accordo con me, ma pensa anche che io sia un po' esaurita. Solo un po'? In realtà sono molto esaurita. E consapevole di esserlo. Sto contanto i giorni fino a quando terminerà questo anno scolastico. Ho bisogno di riposo. Quest'anno è stato più che mai difficile. Intanto abbiamo capito che 2 attività sportive sono improponibili. Ma ormai le abbiamo cominciate e cerchiamo di portarle a termine. Ci facciamo almeno un pianto a settimana per lo stress (cioè se li fa
Silvia, ma tante volte vorrei piangere anch'io), perché passiamo tutto il tempo libero (cioè non occupato da impegni sportivi) a studiare, a volte ci ritroviamo a studiare anche di sera, anche dopo le 9 e non ne possiamo più, né l'una né l'altra (e noi genitori ci chiediamo se tutto questo è normale in terza elementare). Non abbiamo più tempo per fare altro, una volta riuscivamo a ritagliarci del tempo per fare cose banali e rilassanti come giocare con la plastilina o la pasta di sale, dipingere, cuocere i biscotti, adesso cose così non le facciamo più, non c'è neanche più tempo per vedere gli amichetti, perché sono tutti impegnatissimi anche loro e i nostri orari non coincidono.

Dipende da noi che non riusciamo ad organizzarci o dipende anche da altri? Dagli insegnanti magari? Non è così inverosimile: non sono l'unica mamma che si lamenta dei compiti e dello stress della propria figlia. I bambini stanno ad esempio a casa 2 giorni per le vacanze di Carnevale e si ritrovano una marea di compiti da fare, sicché si finisce per passare non solo i pomeriggi, ma anche le mattine a studiare, anziché andare a divertirsi... ma le vacanze non dovevano essere concepite per riposare?



 



E poi ci sono le verifiche ... ma questi insegnanti non ce l'hanno un registro dove scrivere il programma delle verifiche, in modo tale di non mettere 5 verifiche di 5 diverse materie tutte nella stessa settimana e magari non 2 nello stesso giorno? Non si possono coordinare  un po' tra di loro, anche nell'assegnazione dei compiti?  Quando  andavo a scuola io avevo un'unica maestra. Era comprensiva nel gestire la situazione e se ci dava tanti compiti di matematica per il giorno dopo, magari  non ce ne dava altrettanti  di  italiano. Insomma,  riusciva a diluire un po' la mole totale dei compiti, eppure, se alle  superiori ero un po' lavativa, alle elementari non lo ero e prendevo ottimi voti, questo significa che dire che studiavo. E poi facevo tutto da sola, mia mamma non doveva stare lì a controllare tutto quello che facevo. Certo, sono stata seguita, i miei genitori non si dimenticavano di me ed esercitavano un controllo, ma dai miei ricordi e anche a detta di mia mamma, io mi arrangiavo molto di più rispetto a mia figlia.

Però, ho anche presente un altro passo del libro della Mastrocola in cui si parla di una sua amica che lei un pomeriggio va a trovare e che trova indaffarata a "far studiare" la figlia adolescente. Naturalmente, viene messa in risalto l'assurdità di questa situazione. Anche questo capitolo ha colpito nel segno. Infatti, mi terrorizza l'idea di dover continuare così per altri 10 anni... di dover continuare a lavorare io per Silvia.

A parte che probabilmente prima o poi non credo che sarò più in grado di farlo. Insomma, per ora riesco ancora a seguirla con la matematica, ma arriverà il momento in cui non ne sarò più capace. Ad esempio, chi se la ricorda più la formula per la radice quadrata o quella per risolvere le equazioni di secondo grado? Non so mia figlia un giorno dovrà studiare latino, ma a parte la declinazione di rosa rosae
e il paradigma di fero, non mi ricordo molto altro. Non parliamo, poi, del greco.

Ci sono genitori che affrontano già da adesso queste difficoltà.
Con l'inglese, ad esempio. Alcuni di loro non l'hanno studiato (perché per la nostra generazione non era obbligatorio), o semplicemente non l'hanno imparato nonostante lo studio o l'hanno dimenticato. Io sono avvantaggiata perché l'inglese lo conosco bene e non solo a livello lessicale, ma anche morfologico e sintattico e ad esempio sono in grado di spiegare  a mia figlia perché si usa una forma verbale piuttosto che un'altra o cose del genere (e in certe occasioni ho verificato di saperne anche di più della maestra!) e se un giorno mia figlia dovesse studiare il tedesco (cosa possibile, dato che per ora è la seconda lingua che viene insegnata nella scuola media del mio quartiere), sarei in grado di assisterla anche con quella, ma posso già immaginare le difficoltà che potrebbero avere molti altri genitori (per non dire che non tutti hanno a disposizione il tempo che ho io, ci sono genitori che tornano a casa troppo tardi per potersi occupare dei compiti dei figli).



 Il punto è che gli alunni dovrebbero essere messi in grado di essere autonomi nello studio, invece molte (il più delle?) volte non lo sono. Colpa di chi? Della loro stessa pigrizia? Forse e molto spesso probabilmente è così. Dei genitori che non tagliano il cordone ombelicale che li lega ai figli e li abituano ad essere serviti in tutto, anche nei compiti? Certo, anche questa spiegazione funziona e io stessa mi sento in parte colpevole in questo senso. Oppure, colpa degli insegnanti? Purtroppo, funziona anche questa teoria. Alcune volte è anche colpa loro. Comunque, mio marito me lo ripete spesso. Non devo abituare troppo mia figlia a fare conto su di me per fare i compiti, altrimenti si sentirà sempre insicura se non ha accanto la mamma (o il papà) che la aiuta. Ha tremendamente ragione.

Mentre ero qua a scrivere lamentandomi dello stress da studio (che oltretutto in questo momento non è l'unica fionte di stress nella mia vita) Silvia era a scuola senza insegnante di inglese e scienze, con una supplente occasionale che fortunatamente non ha dato loro compiti ... e nelle ore di supplenza Silvia è riuscita anche a portarsi avanti con i compiti di italiano, così non deve fare nemmeno quelli (che sarebbero stati per lunedì). Che fortuna! Così potremo riposarci per una volta! Ma doveva proprio ammalarsi un'insegnante (o comunque essere assente, non sappiamo se per malattia) per poterci godere (entrambe) un po' di meritato riposo?

 

2 commenti:

  1. ma....sei tornata!!!!

    Ero passata per lasciare gli auguri di Pasqua e trovo la sorpresa di vedere un nuovo post.....che leggerò dopo

    Tatni auguri di Buone Uova

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  2. Buona Paqua anche a te e anche x domani lunedi dell'Angelo.
    spero tu trascorra qst gg. in serenità.
    un caro saluto

    RispondiElimina

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