venerdì 23 settembre 2011

Ritinteggiatura finita

Il pittore aveva detto che ci sarebbe voluta un'intera settimana, 3 giorni solo per la mansarda e poi altri 2 o 3 per la zona notte. A me era sembrato esagerato, ma l'esperto era lui e non ho messo in dubbio, anche se mi veniva male all'idea di dover stare una settimana con tutta la casa sottosopra. Invece poi per fortuna ha terminato in 2 giorni e mezzo.

Ci sono state anche altre piccole incomprensioni, ma alla fine nel complesso è andato tutto bene, a parte il disastro che mi ha lasciato in casa (mia mamma che me l'ha raccomandato mi aveva detto che è un tipo che non sporca tanto, ma in realtà da me ha sporcato tantissimo, è riuscito a schizzare di colore persino tutte finestre che aveva smontato ... allora a che cosa serviva smontarle, dico io?). Comunque, alla fine sono contenta del lavoro, la muffa che c'era in alcune stanze è andata via, adesso è tutto pulito e immacolato, speriamo che duri ... beh, alla fine mi ha messo dei paraspigoli diversi da come li volevo, anche lì non ci siamo capiti, però pazienza, ormai ce li teniamo così.

Il secondo giorno mi ha detto che mi avrebbe terminato la mansarda e poi avrebbe fatto la mia camera e un bagno. Mi ha chiesto quale bagno preferivo fare ed io ho scelto il bagnetto piccolo perché lì avevo la lavatrice, così almeno sistemato quello avrei potuto fare qualche bucato... Ho liberato il bagno piccolo, ma ho lasciato intatto il grande, anche perché ero arrivata a un punto in cui non sapevo più dove mettere la roba, avendo già invaso garage, soggiorno, cucina (le sole parti della casa che non ho ritinteggiato) e persino il pianerottolo, con grande gioia dei miei vicini. Ma poi il pittore senza informarmi ha deciso di fare anche il bagno grande, così senza dirmi niente e prima che potessi accorgermene (tenete conto io ero a 2 stanze di distanza, con le porte chiuse solo per non fare andare la polvere anche lì!), in quattro e quattr'otto ha preso tutto quello che ha trovato nel bagno (asciugamani, accappatoi, tappeto etc.) e mi ha spostato tutto sopra il lavandino e il wc (per fortuna chiuso) del bagno piccolo. Tutte le creme e similaria che ha trovato sopra il mobiletto del bagno le ha ficcate nel lavandino, mettendoci sopra un telo. Poi ha smontato la finestra del bagno (con la sua tenda attaccata) e l'ha appoggiata su una parete del corridoio, mettendoci poi sopra anche la porta, in modo tale che non ho più potuto recuperare la tenda (che naturalmente avevo già lavato la settimana precedente e che avevo lasciato temporaneamente attaccata alla finestra per una questione di privacy: sarò strana, ma preferisco non avere un pubblico quando vado a fare la pipì!). Perché non sia venuto a chiamarmi e a dirmi prima che dovevo liberare anche l'altro bagno è un mistero. Forse ha ritenuto di farmi un favore a sbrigarsela da solo. Non gli è venuto in mente che magari a me disturbasse un po' che un estraneo e per di più tutto sporco di pittura mettesse le mani su cose per noi abbastanza intime ... tsè, uomini! Mi sono accorta di quello che aveva combinato solo a cose fatte, quando Silvia doveva andare in bagno e a quel punto non c'era neanche un bagno disponibile per lei in quel momento!

In qualche momento ho anche pensato che il pittore fosse, come dire, un po' tardo (senza offesa ...) perché gli ho dovuto spiegare ben 4 volte che avremmo cambiato le appliques della mansarda e che quindi mi smontasse anche le placche perché quelle nuove, che tuttavia non abbiamo ancora acquistato, avrebbero avuto una forma diversa e neanche dopo tutte queste spiegazioni aveva capito. Gli avevo anche richiesto espressamente di spostare lui i mobili. Gli avevo spiegato che M. non poteva fare sforzi e per quali gravi motivi, ma lui il secondo giorno quando avrebbe potuto già risistemarmi i mobili della mansarda è venuto senza il figlio che gli fa dall'aiutante e pensava che tanto avrebbe potuto aiutarmi mio marito. In teoria avrei potuto incominciare a ripulirela mansarda già al martedì pomeriggio, invece così ho dovuto aspettare fino al giorno dopo, quando ha fatto tornare il figlio.

Inoltre, ho fatto fatto vedere esattamente a pittore padre il tipo di paraspigoli che avevamo già e gli ho detto che li avrei voluti eguali per gli spigoli delle scale che non erano ancora stati protetti e lui invece mi ha messo un tipo diverso e più costoso. Infatti alla fine mi sono trovata 100 euro in più nel conto, ma probabilmente dovuti anche al fatto che ha dovuto far venire suo figlio una volta in più rispetto a quello che aveva preventivato. Alla fine però la spesa totale era comunque ragionevole e a parte questi piccoli inconvenienti che ho menzionato, il risultato finale è stato soddisfaciente. Fiuu...

Per tutte le piccole incomprensioni che ci sono state, ho pensato però che parlassimo due lingue diverse (come con la ragazza moldava). Beh, non proprio. Io parlavo l'italiano, il pittore, invece, il dialetto. Infatti per questo si deve essere sentito in dovere di tradurmi alcune sue frasi, come quando mi ha informato che per parlargli al telefono avrei dovuto chiamarlo a casa  "a un boto" e subito si è sbrigato ad aggiungere "a mesogiorno". Anche se a volerla dire tutta "un boto" sarebbe l'una. Forse intendeva dire ora di pranzo. Con M. c'erano meno incomprensioni, perché M. gli parlava direttamente in dialetto. Infatti ad un certo punto ho delegato direttamente lui a tenere le relazioni pubbliche con il pittore! Non è che io il dialetto non lo capisca e se mi sforzo riesco anche parlarlo un po' (non per niente in famiglia sono famosa per il mio "talento per le lingue"), però non sono in grado di sostenere lunghe conversazioni, non ci sono abituata. Fatto sta che credo che fosse proprio perché parlavo in italiano mentre M. in dialetto, che probabilmente il pittore ha stabilito di dare del tu a M. e del lei a me. Si vede che gli incutevo soggezione....

Al momento ho ancora un sacco di cose da pulire, come conseguenza dei lavori, e ci sono ancora tantissime cose da fare, tanti altri progetti da portare a termine. Però almeno la ritinteggiatura ce la siamo levata e questa è già una gran cosa. Ieri siamo andati ad un'altra visita dalla nefrologa del centro trapianti e a quel proposito ci sono delle novità, ma scriverò un post appositamente per parlarne (sempre che non ci cada in testa un satellite fra oggi e domani!).

6 commenti:

  1. ma, se non sono indiscreta, quale dialetto?
    comunque sia almeno il risultato finale è quello desiderato ;)

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  2. @Trilly: Pensavo si capisse: dialetto veneto e per la precisione padovano.

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  3. ahahah immagino la scena (alcuni tra i miei migliori amici son di Padova)
    comunque anche io ho un certo giustificato timore dei lavori in casa: ho avuto esperienze con un volenteroso muratore della mia sonnolenta cittadina che mi portano a rimandare ogni intervento a data da destinarsi :D
    a meno di non capitare in persone in gamba e organizzate(che esistono, ma non e' facilissimo trovarle)

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  4. Anche qui si dice "a un bot" e "a duj bot", per dire l'una o le due.
    Non sono piemontese, ma lo capisco al 95%, lo potrei ascoltare per un giorno intero senza problemi, ma non sarei capace di pronunciare una sola parola senza far ridere :-)
    Ma tu non lo parli perché non sei nata lì?

    Gli imbianchini sono tutti uguali, si vantano di essere maestri del pennello, poi ti lasciano pasticci.
    Una sola volta li ho chiamati a casa mia e ho fatto fare due stanzette di minore importanza. E ancora me ne pento!!!
    Non per vantarmi, ma come pitturo io non pittura nessuno... solo che sono lento...
    E gli imbianchini guardando il mio lavoro nelle altre stanze avevano detto "Beh, sì, non male"... a confronto con loro io ero Giotto!

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  5. siete soddisfatti allora della mansardina "nuova"? :-)

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  6. @soleil: ti capisco, anche noi abbiamo rimandato certi lavori all'infinito e adesso che per forza di cose me li sto sorbendo tutti in una volta, non ti dico che sofferenza.

    @antonio: No, non è questo il motivo: sono nata e cresciuta qui e sono padovana al 100% e veneta DOC, anche i miei genitori sono padovani e i miei nonni erano tutti veneti, anche se nati in altre città o paesi della mia regione. Ma benché entrambi i miei genitori sappiano parlare il dialetto, non lo usano per comunicare tra di loro e anche a me hanno sempre parlato in italiano, così suppongo che per me sia solo mancanza di abitudine. Prima di conoscere mio marito non ho quasi mai frequentato ambienti in cui si parlasse il dialetto.

    @auryn Sì, siamo soddisfatti, anche se non abbiamo ancora finito di riempire la libreria e soprattutto di sgombrare il garage da tutto il materiale che ci abbiamo stipato per liberare la mansarda.

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