venerdì 27 gennaio 2012

Nuova scossa

Un altro mio scatto mattutino con accenni di brina
Anche stavolta ho sentito la scossa di terremoto. I siti dei giornali che ho consultato online riportano come orario le 15:53, io avevo davanti l'orologio radiocontrollato del decoder tv con cui in teoria dovrei guardare i canali stranieri in chiaro, che segnava le 15:54 ... mah!?

Io ero seduta sul divano e ho sentito per prima cosa il divano sotto di me che tremava, poi istintivamente mi sono guardata intorno e i la lampada da terra accanto al divano oscillava, anche i ciclamini sul davanzale erano un po' agitati (ma avrebbe potuto essere anche il vento se non fosse stato per gli altri inequivocabili segnali), ho chiamato Silvia che era su in mansarda da sola a fare i compiti, lei aveva già capito, aveva sentito anche lei la sedia tremare visto la lampada del tavolo e il computer che si muovevano da soli... da brava bimba, come le hanno insegnato a scuola, si è messa sotto il tavolo ... in effetti quando l'ho chiamata, l'ho avvertita, ma le ho detto di restare lì, avevo paura che venisse da sola giù per le scale, anche se il sisma  non mi sembrava così forte al momento, temevo che scendendo per le scale da sola durante la scossa potesse succederle qualcosa. In seguito le ho liberato il tavolo in cucina perché potesse continuare a fare i compiti là, vicino a me.

Era un pochino spaventata quando è venuta giù, l'ho coccolata un po' per rassicurarla. Sono cose che colpiscono, io mi ricordo ancora l'esperienza della prima scossa forte quando c'è stato il terremoto del Friuli nel '76, me lo ricordo come fosse stato ieri, ed ero solo una bambina. Sarà anche per tutto quello che è successo dopo, tutti quei paesi distrutti di cui io sentivo solo parlare in TV e tutti quei morti, ma ero abbastanza grande per capire, oltre al fatto che la nostra classe delle elementari aveva ospitato un bambino la cui famiglia aveva perso la casa nel terremoto e quindi la cosa ci toccava da vicino. Ma tornando ad oggi, dopo 2 minuti esatti dalla scossa, mentre nel frattempo avevo già acceso la tv per sentire se davano notizia della nuova scossa, mio padre mi ha chiamata per accertarsi che ci fossimo accorti della scossa anche noi: lui era quasi eccitato, perché l'altro ieri non si era accorto di niente e aveva dovuto apprendere la notizia del terremoto da altre persone ed era quasi deluso di non aver vissuto questa esperienza in prima persona.

In seguito ho chiamato M.: anche lui stavolta ha sentito la scossa, era seduto nel suo ufficio al quarto piano e ha detto che stavolta non poteva avere dubbi. A dire il vero, se ne è accorta prima una ragazza che in quel momento stava parlando con lui nel suo ufficio, la quale ha esclamato ad alta voce: "Una scossa!", ma M. sulle prime ha pensato di averle dato lui inavvertitamente una scossa e poi ha pensato, ma come, se non l'ho nemmeno sfiorata ... (e meno male!). Poi ha sentito la sedia che si muoveva e ha finalmente capito!

Ora vado e continuo a fare l'aerosol ...

Acciacchi e pigrizia

Oggi non ho voglia di scrivere. Sono ancora molto acciaccata, ho mal di gola, mal di testa, stanotte non ho dormito, ma non per colpa della macchina della dialisi, bensì per il raffreddore. Devo fare l'aerosol, ma sono pigra. Cucinare qualcosa, ma come sopra. L'unica cosa che mi sento di fare è poltrire davanti alla tv e guardare qualche telefilm. Ma non vi lascio senza immagini, ecco una delle foto che ho fatto la settimana scorsa quando ho sfidato il freddo e prima che si alzasse un po' la temperatura.

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mercoledì 25 gennaio 2012

E siamo già a metà settimana ...

UN'AFFANNOSA RICERCA - Lo scorso weekend e i primi giorni di questa settimana sono letteralmente volati. Sabato mattina l'abbiamo trascorso a fare il giro della città alla ricerca di un regalo per un'amichetta di Silvia che ha fatto la festicciola di compleanno nel pomeriggio. In teoria dovevamo andare a colpo sicuro perché si era già deciso che cosa prendere, su indicazione di Silvia: una bambola della serie Monster High, da noi ribattezzata Barbie mostro ... ma al reparto giocattoli del nostro solito supermercato non c'era, così l'abbiamo cercata praticamente per mari e per monti, alla fine l'abbiamo trovata dall'altra parte della città, ma ormai ero già stressatissima e dovevo ancora far la spesa (il giorno dopo avevo invitato a pranzo i miei) ... tornata al supermercato abituale vicino a casa, ovviamente le solite leggi di Murphy hanno voluto che mentre mi apprestavo a comprare la carne per l'arrosto arrivassero un paio di commesse nel reparto giocattoli e lo rifornissero di tutte le bambole della serie. Che nervoso, ma vabbeh, è un classico, no?

LA GATTA - Nel pomeriggio Silvia è andata alla festicciola, che era una festa in maschera. In teoria avevamo stabilito che avrebbe indossato il vestito da Rosetta, una delle fatine del film di Trilly, acquistato due carnevali fa al Disneystore, nonostante ormai le fosse diventato piccolo (ma almeno ci entrava ancora). Ma all'ultimo momento, mentre mi apprestavo alla ricerca del regalino, ho trovato da Accessorize un cerchietto per capelli con le orecchie da gatto nere e fucsia (o fucchiaz, come direbbe una compagna di danza di Silvia) e una mascherina in paillettes nere che si abbinava bene al cerchietto. Così ho deciso di prenderlo e quando Silvia l'ha visto è impazzita dalla contentezza, perché in questo momento stravede per i gatti e in particolare per il gattino di un amichetto, così, addio travestimento da fatina, benvenuto travestimento da gattina, completato da leggings e maglia neri, con aggiunta di gonna di tulle già usata per Halloween, mancava solo la coda, ma non se ne è accorto nessuno... e per rendere il look da gatta ancora più completo l'ho truccata disegnandole musetto e baffi sul viso. Alla fine Silvia ha indossato gli stivali così ha fatto una perfetta Gatta con gli stivali.

IL FUOCO - Si è occupato M. di portare Silvia alla festa di compleanno (una festa con tanto di mago), mentre io sono rimasta a casa a spignattare per il giorno dopo. Poi alla sera, sono venuti a prendermi e siamo andati a mangiare la pizza con i genitori dell'amichetta che compiva gli anni ed altri amici. Domenica ci siamo alzati tardissimo, io ho finito di cucinare e ho preparato il pranzetto per i miei che poi hanno trascorso tutto il pomeriggio qui. Abbiamo anche acceso il caminetto. Non lo accendiamo spesso, anzi, credevamo che quest'anno avremmo glissato, dato che il caminetto si trova in mansarda dove M. faceva la dialisi manuale ... invece, dato che la dialisi automatizzata si svolge in camera da letto, al piano di sotto, non c'era più motivo di non accendere il caminetto. Ai miei è piaciuto moltissimo sedere davanti al fuoco a contemplarlo.  Anche per noi ogni volta è un'emozione. 

POMERIGGIO CREATIVO - Tra le varie cose BN ha portato a Silvia il fimo e il fornetto per cuocerlo e lunedì pomeriggio Silvia è riuscita a liberarsi relativamente presto dai compiti così ci siamo cimentate a modellare. In realtà ho prima trascorso un'ra abbondante a cercare video e tutorial su youtube per capire come fare, ma alla fine abbiamo deciso di provare direttamente senza l'ausilio di tutorial, anche perché il nostro "laboratorio" era la cucina e non potevo portarmi il pc fin laggiù (il notebook è ancora rotto). Così abbiamo copiato un po' dalle immagini da una delle confezioni di Fimo e abbiamo creato 2 gattini. Silvia ha fatto anche un mazzolino di rose con gli avanzi. Devo ancora dare la vernice all'acqua alle nostre piccole creazioni e fotografarle. Quando l'avrò fatto non dubitate che posterò anche le foto.

ENNESIMA MATTINA IN OSPEDALE - Ieri mattina sono stata in ospedale con M. Io ho avuto un colloquio con una psicologa che dallo scorso dicembre segue M. per dargli un po' di sostegno. Alcuni di voi me l'avevano suggerito, ma a dire il vero ci stavo già pensando e quando una delle dott. del reparto ci ha prospettato la possibilità di incontrare questa psicologa, ho insistito molto con M. finché non si è convinto ad andare... in realtà, tra me, le dott. e le infermiere professionali della nefro non è che gli avessimo lasciato molta scelta. Ieri mattina ha voluto incontrare me. Abbiamo parlato a lungo e l'incontro si è rivelato soddisfaciente. Ci saranno sicuramente altri incontri futuri, anche se per ora non so ancora quando questo avverrà. Nel frattempo M. ha fatto una flebo di ferro che non finiva più ... io avrei dovuto fargli la medicazione con l'aiuto delle infermiere (sto imparando, ma non sono ancora perfettamente autonoma), ma data la lunghezza del trattamento con il ferro, alla fine ho dovuto rinunciare, non c'era abbastanza tempo. Ho dovuto anche telefonare a una mamma di un compagno perché prendesse Silvia a scuola al posto mio perché non ero in grado di arrivare in tempo per l'orario in cui terminano le lezioni. La novità riguardo a M. è che ha avuto l'esito della cistografia che ha fatto un paio di settimane fa e tra l'altro sembra che ci sia un leggero reflusso di urina e forse potrebbe essere stato quello che ha danneggiato il rene. Lì per lì non c'è stato molto tempo per parlare in modo approfondito della questione, ma il dubbio che ci è venuto in seguito è questo, se il rene si è rovinato una volta, se non viene risolto questo problema di reflusso, non potrebbe succedere di nuovo, dopo il trapianto? Adesso, in teoria cerco di starmene tranquilla e di non concentrarmi troppo sulla questione e farmi troppi film a riguardo, ma la verità è che continuo a pensarci e non vedo l'ora di avere la possibilità di parlare meglio con le dott. per farmi spiegare questa cosa. L'altra novità è che siamo riusciti a fissare altri 2 degli esami mancanti tra quelli richiesti per entrare ufficialmente nella lista d'attesa e che M. dovrà farli mercoledì prossimo, poi manca solo la visita dermatologica e dopo di che verrà fissato (spero il più presto possibile a questo punto) un colloquio con dei chirurghi per la valutazione per il trapianto. Sono un po' in fibrillazione anche per questo. 


INFLUENZA? - Finché aspettavo che M. finisse la flebo, ad un certo punto ho dovuto uscire dalla sala dialisi e aspettare nel corridoio e finché ero lì devo aver preso freddo, adesso ho un forte mal di gola, ma nel pomeriggio mi è venuta anche la sensazione di avere la febbre, anche se in realtà l'ho misurata e non ce l'ho. Spero che sia una sensazione momentanea e che mi passi velocemente e che non sia un principio di inflenza. Sento tante persone che che stanno male in questo periodo e non vorrei essermi presa qualcosa anch'io. Comunque oggi mi sentivo così rotta che ho saltato ginnastica e non ho portato neanche Silvia a danza. Il problema della danza è che non ho una mamma di riferimento con cui potermi alternare per portarla.

Terremoto

Si dice che la scossa di stanotte del Veronese sia stata avvertita bene anche qui a Padova. Sarà. Io non l'ho proprio sentita. Certo, ci siamo svegliati lo stesso all'una e qualcosa. Ma era il nostro piccolo sisma privato che ci svegliava, ovvero la macchina della dialisi. Invece ho sentito bene la scossa che c'è stata poco dopo le 9 stamattina. Ero seduta al tavolo della cucina e la sedia ha cominciato a vibrare, ho appoggiato istintivamente la mano sopra il tavolo e anche quello vibrava, ma il lampadario no, era fermo. Fino a quel mpomento non avevo ascoltato le notizie in tv né acceso il pc, così non sapevo che effettivamente c'erano già state della scosse precedenti.  Poi mi sono documentata e ho avuto conferma che non si era trattato di uno scherzo della mia immaginazione. M. non era ancora arrivato nel suo ufficio, che è al 4° piano, così non si è accorto di nulla, ma credo che se fosse stato lì se ne sarebbe accorto eccome. Anche a me un po' di anni fa è capitato di lavorare in un ufficio al 4° piano e di sentire un giorno una scossa di terremoto: era stata particolarmente evidente. E' una fortuna che non ci siano stati danni gravi, speriamo solo che sia un episodio fine a se stesso.

venerdì 20 gennaio 2012

L'inverno si è sbagliato

"L'inverno si era sbagliato" è un romanzo di Louisa Young che ho tentato di leggere qualche mese fa. Nonostante le recensioni decisamente positive che avevo letto su questo libro prima di acquistarlo (e anche dopo), devo confessare che non ce l'ho proprio fatta a completarne la lettura. Non lo so, forse non sono più abituata a letture impegnative, in questo momento della mia vita ho bisogno di letture più leggere. Ho cercato di resistere, ma la lettura davvero non progediva più di qualche pagina al giorno, l'ho trovato pesantissimo, lo stile della scrittura mi sembrava insopportabilmente noioso e indigesto, il linguaggio utilizzato troppo duro e freddo da chiedermi a volte come una donna possa scrivere così e utilizzare certe espressioni o certe immagini così dure e secondo il mio gusto a volte anche volgari. Nessuno dei personaggi è riuscito a catturarmi, la trama non mi ha preso per niente e forse non mi interessava davvero l'argomento, insomma, un disastro totale: come ho detto, ho tentato di resistere, sempre nell'attesa di arrivare a quel punto in cui un libro dovrebbe irrimediabilmente travolgerti e trascinarti con sè al punto di farti dimenticare il mondo che esiste fuori dalle sue pagine e di farti scordare la cognizione del tempo (perché questo di solito mi accade quando un libro mi piace veramente), ma dopo un centinaio di pagine in cui arrancavo mi sono arresa, ho deposto il libro, l'ho classificato come irreparabilmente barboso e non adatto a me e ho deciso di abbandonarlo per sempre.

Insomma, un libro destinato a cadere nel dimenticatoio per quanto mi riguarda, tranne che per il titolo che in questi giorni continua a fare capolino fra i miei pensieri, specie ogni volta che accompagno Silvia a scuola affrontando le intemperie e tornando a casa con la mandibola paralizzata dal gelo.

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Ogni volta che esco penso: "L'inverno si è sbagliato ..." E poi ripenso: "Magari si fosse sbagliato davvero..."

E invece Silvia è incurante del freddo. Un giorno di punto in bianco è sbottata (in un momento qualunque della giornata, in cui in realtà eravamo al riparo dal freddo, al calduccio della nostra casa): "Non è giusto, tutto è ghiacciato, le macchine sono ghiacciate, i giardini sono ghiacciati, le strade sono ghiacciate ... tutto è ghiacciato, ma io che cosa ci guadagno? Niente!!! Almeno nevicasse ... non posso nemmeno fare un pupazzo di neve!"

Nelle scorse mattine stava quasi per essere accontentata, sembrava davvero che nevicasse, venivano giù tanti puntolini minuscoli dal cielo, ma in realtà ne ho discusso con altre persone e in molti hanno obiettato che non si trattava di neve o nevischio che dir si voglia (anche se l'effetto era lo stesso: strade e tetti imbiancati, per tutta la mattina, ieri praticamente per tutto il giorno), ma di nebbia ghiacciata. Alla fine salta fuori che si tratta di neve chimica. Non particolarmente salubre per i nostri polmoni. Avevano ragione quelli che mi dicevano che non era vera neve, dunque (ma non era nebbia ghiacciata, ma smog ghiacciato!). Però avevo ragione anch'io: l'inverno si è sbagliato.


giovedì 19 gennaio 2012

La macchina infernale

I sogni raggiungibili hanno sempre un che di deludente, quando li si raggiunge. Quelli irraggiungibili invece rimangono fantastici, sempre.

by Silvia Ziche

Ok, però per prima cosa bisognerebbe riuscire a dormire per poter sognare ... ah già, forse S. Ziche non intendeva quel tipo di sogni. Ma io mi accontenterei di quelli. Quelli che si fanno ad occhi chiusi, nel tepore del letto, ronfando tutta la notte.

Invece, i miei sogni sono tutti spezzettati e rovinati dall'allarme della macchina della dialisi che suona continuamente. 

Basta che M. si giri e schiacci un po' il catetere oppure anche una insignificante bollicina d'aria nel tubicino (nonostante la procedura di degassificazione, ripetuta periodicamente a scopo preventivo) oppure chissà, ancora non ce lo spieghiamo del tutto, insomma basta veramente poco e quella str**za di macchina, excuse my (half) French, comincia a suonare (e se uso io questo tipo di linguaggio, io che non dico mai parolacce, beh, capite quanto sia veramente esasperata). Ma non un semplice bip, come pensavo erroneamente io prima di avere a che fare con questa macchina. Ma una vera e propria sirena dei pompieri (forse teniamo svegli anche la signora del piano di sotto, ma onestamente chissenefrega, con tutte le volte che ci ha svegliato lei da quando abita qui).

Ho perso il conto di quante volte abbia suonato stanotte. Sei? Sette? Mah, a me sembrava una sirena continua.

Poi quando suona non ti riaddormenti più per il rumore della macchina. Perché la macchina a dire il vero fa diversi tipi di rumore. C'è il ronzio di sottofondo e quello è il meno perché non è tanto diverso da quello di un condizionatore. Ma poi ci sono altri rumori. La macchina funziona come una pompa, a fasi alterne. C'è una fase di infusione del liquido, poi c'è una fase di pausa in cui il liquido resta nel peritoneo per una ventina di minuti, poi un'altra fase di drenaggio in cui il liquido viene scaricato ( e via così per tutta notte, per una durata complessiva di circa 7 ore). Durante l'infusione e il drenaggio, la macchina fa da pompa. Con rumore da pompa, ovviamente. Che nel silenzio della notte è assordante. Poi ci sono anche dei piccoli tonfi che non mi so spiegare che cosa siano, ma se per caso stavi scivolando nel sonno ti fanno tornare subito indietro. A volte c'è anche un sibilo, che fa pensare un po' al rumore di un respiratore oppure all'aspiratore che ti ficca in bocca il dentista ... a volte è un po' inquietante e ha un che alieno, veramente, fa pensare a certi suoni che accompagnano certi film di fantascienza con mostri alieni e roba simile.

E vogliamo parlare del rumore della tanica? Il liquido drenato deve pur finire da qualche parte. Quindi abbiamo dovuto comperare una tanica (da 25 litri!) e ogni sera M. vi inserisce il tubicino dell scarico che esce dala macchina e lo attacca con del nastro adesivo perché stia per così dire fermo, altrimenti il rumore sarebbe ancora peggio ... ma la tanica all'inizio (e in realtà per molte ore) è vuota o quasi vuota, così il liquido che cade nella tanica non fa un rumore delicato, ma un vero frastuono che sveglierebbe anche i morti. Tenendo anche conto che il liquido che scende non è un getto continuo ma arriva un po' alla volta, man mano che la macchina/pompa lo preleva dal peritoneo.

E a volte capita che oltre ai rumori della macchina si aggiunge il marito che russa. Lui ha il sonno un po' meno delicato del mio. Si addormenta prima. 

Quando non era in dialisi, se mi capitava di rimanere sveglia e lui russava, lo spingevo dolcemente (sì, beh, più o meno), lui si girava e a volte smetteva di russare, almeno per qualche minuto; ma adesso, con il catetere nella pancia, non si sa più da che parte toccarlo, quindi mi tocca rassegnarmi.

Tuttavia, anche se si addormenta sempre prima lui, anche lui è disturbato nel sonno, senza contare che è lui quello che deve stare attento a che posizione assume mentre dorme, oltre al fatto che è attaccato ad un tubo collegato a una macchina, come se fosse un guinzaglio,  e che gli tocca persino incollare il tubo suol materasso con del nastro adesivo per avitare che si sposti, sempre nella speranza di non far suonare la macchina. A volte, restiamo svegli anche 2 o 3 ore nel cuore della notte, quando finalmente riusciamo a riprendere sonno e magari sono già le 6 passate, ecco che, per tutte le leggi di Murphy messe insieme, la macchina risuona l'allarme e ci sveglia nuovamente.

Finché eravamo in vacanza in qualche modo poi si recuperava alla mattina, una volta finita la dialisi, ma adesso non è più così. Silvia ha ripreso ad andare a scuola, io la devo accompagnare, M. ha ripreso ad andare a lavorare (dopo quasi 3 mesi di assenza!). Quindi ci si deve alzare per forza. Ma dopo quasi un mese di notti così rasentiamo lo sclero. Io passo la settimana a contare i giorni che mancano alla domenica, quando finalmente posso dormire un po' di più. Purtroppo non sono una che riesce a dormire durante le ore diurne. La pennichella pomeridiana non fa per me. 

L'unico dato positivo è che Silvia non è più di tanto disturbata, lei dalla sua camera, pur adiacente alla nostra, non sembra sentire nulla. Meno male. Solo noi stiamo andando fuori di testa. Continuiamo a pensare che sia una questione di abitudine, ma quanto ci si mette ad abituarsi? Ormai è passato quasi un mese...

Ah, dimenticavo, la macchina si chiama sleep safe, come dire sonni tranquilli ... figuriamoci se non erano tranquilli. Probabilmente a quest'ora ci avrebbero già rinchiusi in un reparto psichitrico.

mercoledì 18 gennaio 2012

Eccomi

Trovata su Vanity Fair
Scusate l'assenza prolungata, negli ultimi giorni ho passato tantissimo tempo a cercare di recuperare i miei vecchi post su splinder, dato che la chiusura della piattaforma è imminente, procurandomi così dei mal di testa icredibili e inenerrabili attacchi di nervoso.

Avevo recuperato qualcosa all'inizio di dicembre facendo un trasferimento su iobloggo, ma non ero riuscita a passare i miei post qui su blogger. Poi nelle settimane precedenti il Natale avevo altri pensieri e così ho continuato a rimandare. Durante le vacanze natalizie non mi sono avvicinata molto al computer se non per cercare ricette o recuperare notizie su film interessanti. 

Passate le vacanze mi sono dovuta decidere, ma mi ci è voluto un po' ... perché nel passaggio, non so spiegarmi perché, molti post si sono persi per strada e non c'è stato verso di trasferirli in automatico, nonostante i miei numerosi tentativi. Così ho dovuto fare un controllo di tutti i post scritti negli ultimi anni (gulp!), one by one, per così dire . E dato che blogger permette anche di predatare ho deciso di ricorrere al sistema del copia-incolla e di pubblicare i vecchi post uno alla volta con le date giuste. Un lavoraccio. Anche perché poi mi sono decisa a fare copia e incolla anche dei commenti. Non la finivo più. Adesso dovrei essere più o meno a posto. I post incollati così sono un po' un pasticcio (ma anche quelli trasferiti col sistema automatico non sono da meno: le categorie sono un po' impazzite, in alcuni casi ci sono commenti doppi e anche tripli), ma pazienza: piuttosto che perderli va bene così ...alcuni post che non si erano trasferiti erano proprio tra i miei post preferiti. Ora spero proprio che blogger non giochi brutti scherzi, perché dopo l'ultima fatica non ci tengo a fare nuovi traslochi.

Per quanto riguarda tutto il resto, il Natale è passato discretamente. Ci sono state un paio di cose che mi hanno fatto stare abbastanza male il 24 di dicembre, ma per ora non ho voglia/tempo di parlarne. Comunque è stata dura riuscire a conciliare i preparativi per il giorno di Natale con quelli per imparare la dialisi automatizzata. La quale è cominciata la notte tra il 25 e il 26 dicembre. Rispetto a quella di prima ci sono stati sicuramente dei vantaggi sia in termini di salute che per quanto riguarda la maggiore libertà durante il giorno, ma naturalmente non è che sia tutto rose e fiori, ma anche di questo vi parlerò.

Diciamo che ci sono stati periodi peggiori. Ma anche periodi migliori. Però è meglio non lamentarsi, no? Prima di dover rimpiangere di averlo fatto ...

Vi ringrazio di tutti i vostri numerosi commenti (anche quelli scritti nei miei post vecchi di splinder dopo che si sono appena trasferiti qui ... mi sono chiesta se chi li ha scritti si è accorto che non si trattava di post veramente recenti). Se ci riuscirò a qualcuno risponderò, anche se in ritardo.

E quanto prima pubblicherò altri post con aggiornamenti su come procede la mia vita negli ultimi tempi. A parte i fastidi causati dal trasferimento splinder-blogger, ogni volta che ho voglia di mettermi a scrivere e a raccontare le ultime novità, c'è sempre regolarmente qualche impedimento do natura pratica che mi trattiene dal farlo. Dunque, a presto, speriamo ....

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