martedì 26 gennaio 2010

Tempi moderni

Ho ricevuto questa lista per e-mail (in realtà ne avevo già ricevuta una simile l'anno scorso, credo):

 


TI RENDI CONTO DI VIVERE NEL 2010 QUANDO:
 
1. Per sbaglio inserisci la password nel microonde.



2. Sono anni che non giochi a solitario con carte vere.


3. Hai una lista di 15 numeri di telefono per contattare i tuoi 5 familiari.


4. Mandi e-mail alla persona che lavora al tavolo accanto al tuo.


5. Il motivo per cui non ti tieni in contatto con alcuni amici e familiari è che non hanno indirizzi e-mail.


6. Rimani in macchina e col cellulare chiami a casa per vedere se c'è qualcuno che ti aiuta a portare dentro la spesa.


7. Ogni spot che guardi (che in totale occupano 3 ore delle almeno 5 ore e mezza che passi sul divano) in tv ha un sito web scritto in un angolo dello schermo..


8. Uscire di casa senza cellulare, cosa che hai tranquillamente fatto per i primi 20, 30 (o 60) anni della tua vita, ora ti crea il panico e ti fa tornare indietro per prenderlo.


10. Ti alzi al mattino e ti metti al computer ancora prima di prendere il caffè


11. Cominci ad arrovellarti il cervello alla ricerca di modi alternativi per sorridere, :) ;o) :-> =)


12. Mentre leggi tutto questo ridi e fai Sì con la testa, mentre le finestre di msn suonano, come la tua musica, la televisione, ilcellulare,il clacson delle auto in coda e l'allarme di una casa.


13. E sei troppo occupato per accorgerti che su questa lista manca il punto 9.


14. E ora sei tornato indietro per vedere se davvero manca il  punto 9.

15. E ORA STAI RIDENDO DA SOLO....
 
Vai, inoltra questo messaggio a chi sai già. . . niente sfighe, niente fortune, fin qui tutto bene.

Aspettando il 2011 ...

E' un'ingiustiSSia




E' un'ingiustiSSiaGran parte del mondo vuole andare a vedere Avatar e naturalmente anche noi. Una parte del mondo ci è riuscita (anche molti blogger o amici del web che frequento qua e là). Noi no. Sigh. Sabato scorso ci abbiamo provato, ma invano.




Avevo pensato che intanto nel buio della sala nessuno avrebbe visto la mia faccia coperta di lividi (vedi post precedente). Poi non avrei dovuto avere paura di eventuali svenimenti (anche se quando avevo visto i trailer in 3D un paio di volte nei mesi scorsi mi era davvero girata la testa e mi ero chiesta se sarei riuscita a reggere tutto un film così!), perché se anche mi fosse successo di perdere i sensi sarei stata in una comoda e avvolgente poltrona, che cosa avrebbe potuto succedermi?




Contrariamente ai nostri progetti (avevamo programmato di vederlo lo scorso weekeknd praticamente da mesi), non siamo riusciti ad andare perché abbiamo pensato ingenuamente che fosse sufficiente prenotare i posti nel primo pomeriggio del sabato, invece abbiamo passato circa due ore a tentare ... invece, il sistema innanzitutto era lentissimo e quando finalmente si riusciva ad entrare nelle mappe delle sale tutti i posti decenti risultavano già acquistati o prenotati. Abbiamo provato in quasi tutti gli orari possibili del sabato e della domenica, alla fine ci siamo arresi. Per gli altri film naturalmente c'era posto a volontà, ma a noi non interessava. O Avatar o nulla.




Così, dato che avevamo rifilato la nostra marmocchietta ai nonni, abbiamo trascorso un weekend di quasi totale cazzeggio e relax, durante il quale ci siamo sparati ben 3 film e mezzo: The Reader (bellissimo, un film capace di suscitare inquietanti conflitti morali: l'unica cosa che mi ha infastidito è che se un film si svolge in Germania, perché cavolo i testi dei libri inquadrati e quelli scritti sulla lavagna devono essere in inglese?! Non ci voleva molto a curare questo particolare ...), Uomini che odiano le donne (se il libro mi era piaciuto, il film un po' meno, forse perché per vedere effettivamente certe violenze che prima avevo solo immaginato, ci vuole un certo stomaco che non penso più di avere: a parte quello il film è anche abbastanza lento, come il romanzo del resto, non c'è abbastanza suspense o azione e rispetto a certi thriller americani è tutta un'altra cosa),  Come un uragano (tipico polpettone melenso alla Nicholas Sparks, ma ogni tanto ci vuole anche un film come quello, e poi Richard Gere è sempre Richard Gere ...) e un pezzo di Revolutionary Road (quando Leonardo Di Caprio e Kate Winslet parlano del loro viaggio in nave verso l'Europa, non ho potuto fare a meno di commentare che dovevano stare attenti, perché l'ultima volta che hanno fatto un viaggio in nave insieme non è andata tanto bene ...).





Il weekend è passato così, all'insegna del riposo. Non sono svenuta, non sono caduta, non ho spaccato altri denti. Il livido sulla faccia va lentamente riassorbendosi, domani vado a farmi ecocardiogramma e Holter e approfitterò per prenotarmi direttamente gli altri esami. Intanto il marito in questi giorni mi sta facendo venire l'ansia di nuovo per i suoi problemi renali, speriamo bene.


La visione di Avatar l'abbiamo destinata a data da definirsi, il prossimo weekend i miei sono impegnati e non possono tenerci Silvia (devo prima vederlo io questo fil e poi giudicare se può vederlo anche lei: altre volte mi sono fidata dei giudizi di altri e alla fine mi sono pentita) e mia suocera parte per un viaggio, quindi anche lei è fuori discussione. Per il weekend successivo abbiamo già un altro impegno. Immagino che il film resterà a lungo nei circuiti cinematografici, dato il grande successo, ma intanto, un po' di rabbia ce l'ho .... uffa.


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Aggiornamento: avevano detto che non avrebbe nevicato ... e invece!!!!

venerdì 22 gennaio 2010

Da dove comincio?!




Innanzitutto una spiegazione a quanti mi davano per dispersa per non aver aggiornato questo blog per un lungo periodo. Prima non mi avete più sentita semplicemente perché non avevo tempo e il web non era tra le mie priorità. Tenete anche conto che io non accendo quasi mai il pc durante le ore serali, perché preferisco stare con la mia famiglia o fare comunque al tre cose, inoltre alla sera vado a letto abbastanza presto, per lo meno durante la settimana: il tempo per navigare e dedicarmi alle mie attività al pc me lo ritaglio durante il giorno, soprattutto mentre Silvia è a scuola o impegnata altrimenti, ma non devo fare solo questo, ho anche una casa a cui dedicarmi con annessi lavori e tanti altri impegni, come penso che abbiano la maggior parte delle persone normali.

Di fatto, nel periodo prenatalizio e durante le feste sono stata così impegnata da altre cose da non avere tempo a volte nemmeno di accendere il pc e ho dovuto, a malincuore, rinunciare anche a molti progetti che avevo per i miei siti. Poi, passate le feste inizialmente ho avuto un po' più di tempo, ma a parte il fatto che non sono presente solo qui in questo blog, ma ho altri due siti che reclamavano la mia attenzione, partecipo a vari gruppi yahoo e forum di varia natura, ricevo una quantità di posta elettronica che a qualcuno potrebbe far paura, quindi quando ho ricominciato a vagare per il web e a far sapere al resto del mondo che che ci sono ancora, ho cominciato a lasciare messaggini di qua e di là, nei vari spazi web che frequento, e prima o poi sarei arrivata anche qui, ma mi riproponevo di scrivere un post quanto meno decente ed ero sempre di corsa ... non mi piaceva l'idea di scrivere solo 2 righe e poi sparire di nuovo.

Ma poi .... c'è stato anche qualche piccolo incidente di percorso. Innanzitutto, la prima settimana dopo l'Epifania il marito ha fatto esami di sangue e urine per poi andare a fare il controllo dal nefrologo (il marito ha un'insufficienza renale, l'estate scorsa è stato anche ricoverato, per chi non ne sapesse nulla legga qua). Ritirati gli esami via internet, non ci sembravano granché belli, secondo la nostra modesta opinione. Va detto che non è il massimo fare esami del genere subito dopo le feste natalizie durante le quali si è gozzovigliato oltre misura, ma ormai il controllo dal nefrologo era stato prenotato da mesi e non si poteva cambiare (e il periodo in cui doveva aver luogo la visita era stato indicato dal nefrologo stesso, non si poteva proprio fare tanto i difficili). Ne è seguita una settimana di grande ansia e tensione emotiva e timori in attesa della visita: in quei giorni l'idea di scrivere e parlare di me o anche di qualunque altra cosa qui in questo blog mi metteva in crisi. Fortunatamente la visita è andata bene, il marito è stato "promosso", gli esiti degli esami non erano così male come erano sembrati a noi, il nefrologo invece si è ritenuto soddisfatto e noi ci siamo levati un peso dal cuore.

Poi abbiamo avuto tutti e due un periodaccio perché prima il marito, poi io, ci siamo beccati un fastidioso raffreddore, che nel mio caso si è trasformato in una sinusite di quelle toste. Sabato scorso, nonostante stessi malissimo per la sinusite siamo andati in giro per la città fino allo sfinimento, perché dovevamo fare alcuni acquisti urgenti, tra cui anche il vestito di Carnevale per Silvia (oggi pomeriggio andrà a una festa di compleanno che è anche festa in maschera). Alla sera ero, come si dice dalle mie parti, "a tocchetti". Perciò mi riproponevo una domenica di completo riposo, ma naturalmente non è andata così ...

Sono andata a letto presto, prima del marito e di Silvia, perché non ne potevo più dal male, soprattutto alla testa. Verso le 22:40 mi sono svegliata sentendo un po' di trambusto, ho acceso la luce e ho visto mia figlia passare nel corridoio delle camere e correre in bagno e subito dopo il marito dietro di lei. Mi sono alzata di fretta e sono corsa a vedere che cosa stava succedendo e ho visto che mia figlia stava vomitando nel wc (in realtà aveva vomitato anche sul pavimento durante il pecorso, ma questo al momento non l'avevo capito). Allora, sono tornata indietro verso il comodino, non so esattamente perché, presumibilmente per prendere gli occhiali... e questo è tutto quello che ricordo. Probabilmente ho avuto un abbassamento di pressione, ho perso i sensi completamente e sono caduta per terra come una pera matura.

Il marito che si trovava in bagno a sostenere Silvia mentre stava vomitando ha sentito un tonfo molto forte, allora mi deve aver chiamato, ma non ha ottenuto risposta. Appena ha potuto ha portato Silvia in camera sua e passando nel corridoio ha buttato l'occhio in camera nostra, ma non mi ha vista e si è chiesto che fine avessi fatto. Poi finalmente è arrivato in camera nostra e mi ha trovata distesa sul pavimento, con un braccio piegato e messo male sotto di me, la faccia rivolta di lato e appoggiata al pavimento. Sentiva che mi lamentavo, perciò non ha capito subito che avevo perso i sensi, ha creduto che fossi solo caduta, e poi mi ha riferito che ero anche scossa da un tremore.

Io so che a me è sembrato, in quei secondi che sono rimasta priva di conoscenza, di aver sognato e che fosse passato molto più tempo, per una frazione di secondo mi sono ricordata che Silvia stava vomitando e ho persino pensato che il marito fosse arrabbiato con me perché invece di andare ad aiutarlo a gestire la situazione mi ero rimessa a dormire. Lui mi ha chiesto di nuovo che cosa mi era successo, io non capivo e ho risposto che non lo sapevo e intanto mi veniva anche da piangere, ma senza sapere perché. Risvegliandomi credevo di aver urlato a squarciagola, invece poi ho scoperto che avevo emesso solo qualche lamento. In qualche modo Marco mi ha tirata su e mi ha messa sul letto e allora pian pianino abbiamo visto che avevo sbattuto la faccia (e mi sono resa conto del dolore che provavo, perché all'inizio ero così stordita da non rendermene neanche conto), ero tutta gonfia sulla guancia e intorno all'occhio destro e poi mi sono accorta che avevo anche rotto un dente, e a quel punto ormai avevamo capito che avevo perso conoscenza all'improvviso ed ero caduta per questo.

Fortunatamente non avevo battuto la testa, il braccio che si era piegato sotto di me non mi faceva neanche male, avevo battuto un ginocchio, ma avevo solo un livido, di quelli che si sistemano con un po' di Arnica, anche se ancora mi fa un po' male, ma è davvero il meno rispetto a tutto il resto. In realtà sono stata molto fortunata, perché sono caduta in uno spazio molto ristretto, sono andata a incastrarmi tra il letto e la parete dove c'è anche il termosifone, per non parlare del fatto che anche il letto ha la scocca in ferro battuto: uno spazio di poco più di mezzo metro. Poteva succedermi qualcosa di molto di peggio, mi sarebbe bastato andare a sbattere la testa contro uno spigolo del termosifone e allora adesso forse non sarei nemmeno qui a raccontarvi questa storia.

Non ho riportato nemmeno ferite alla bocca, non mi è uscito sangue, ho solo qualche leggera escoriazione attorno all'occhio, però ho un occhio nero che più nero di così non si può (non è il primo occhio nero della mia vita, in realtà è già il terzo, ma questo li batte tutti, sia per colore che per estensione!) e la guancia coperta di lividi. Il dente probabilmente si è rotto perché le due arcate dentarie hanno sbattuto l'una contro l'altra (e la mandibola è andata per conto suo). Ho rotto il canino inferiore destro: è partita la punta, ma oltre a questo si è anche sfaldato un pezzettino appuntito e tagliente che è rimasto in bilico attaccato al resto. Vi anticipo già che il dentista me l'ha già sistemato. Il marito, per puro caso, è riuscito a trovare il frammento di dente mancante sul pavimento e il dentista è riuscito a riattaccarmelo perfettamente. Adesso c'è solo da sperare che resti attaccato, ma da sono stata dal dentista martedì scorso e finora tutto bene (anche se non ho ancora avuto il coraggio di masticare da quella parte).


Non riesco a riferirvi tutto nell'esatta successione cronologica in cui sono avvenuti i fatti perché in quella confusione non riesco a ricordarmela. Il marito mi ha dato un po' di ghiaccio da mettere sulla guancia e sull'occhio e una pomata per le contusioni, ma non riesco a ricordare se questo è successo prima o dopo che Silvia riprendesse a vomitare. Noi pensavamo che avesse mangiato troppo e che avesse un'indigestione, ma in seguito, quando le è venuta anche la febbre, abbiamo capito che si era presa un virus gastrointestinale (che per fortuna stavolta sono riuscita a non prendermi anch'io: mi sarebbe mancato solo quello...). Successivamente, l'abbiamo tenuta a casa da scuola per due giorni.

Intanto, però, quella notte Silvia ha continuato a vomitare a più riprese praticamente fino alle 5 della mattina. All'inizio ha dovuto occuparsene il marito, perché io non ero in grado di farlo e soprattutto lui non voleva proprio che mi alzassi dal letto da sola. Non so più quante volte ha dovuto lavare il pavimento, cambiarle i vestiti e quando Silvia, ormai anche lei, poverina, era stremata, non ce la faceva ad alzarsi in tempo e vomitava nel letto, ha dovuto cambiarle anche le lenzuola. A un certo punto avevamo esaurito la scorta di pigiami e di lenzuola.

Dopo un po' non vomitava più cibo, ma solo liquido. A quel punto abbiamo pensato che potevamo darle del Peridon, ma avevamo solo quello per adulti e allora abbiamo chiamato il pronto soccorso pediatrico (ho chiamato io, almeno quello potevo farlo) per sapere se dato che pesa quasi 34 kg potevamo darglielo comunque e ci hanno detto che sì, potevamo. Ma Silvia è riuscita vomitare lo stesso anche dopo averlo preso. 

Naturalmente, dopo il mio svenimento e la caduta, avevamo anche pensato di andare al Pronto Soccorso, ma non sapevamo come fare con Silvia. Non potevamo lasciarla a qualcun altro in quelle condizioni e per di più di notte. Dato che non ci sembrava che io avessi nulla di rotto a parte il dente, abbiamo deciso di aspettare.

Al mattino dopo, quando l'emergenza vomito sembrava ormai passata, abbiamo chiamato i miei, li abbiamo informati di quanto era successo, abbiamo portato da loro Silvia e poi siamo andati in ospedale. Lì, mi hanno rivoltata come un calzino facendomi tutta una serie di esami (che non ho ancora finito in realtà). Non mi hanno però, ricoverata, dato che le mie condizioni non sembravano così gravi, ma mi hanno fatto tornare il giorno dopo per altri accertamenti. Dovrò ripetere l'elettroencefalogramma che rivelava una leggera sofferenza: questo potrebbe essere dovuto a tutto lo sconquasso che ho subito, per questo dovrò rifarlo quando starò meglio.

Uno dei motivi per cui la neurologa che ha firmato il referto mi ha consigliato di ripetere l'esame è che quand'ero più giovane mi era già accaduto di svenire con perdita di conoscenza e una volta un episodio è stato accompagnato da un fremito piuttosto violento, una manifestazione che poteva far pensare ad una crisi epilettica, un caso isolato in realtà, che non si è più ripetuto, fino al tremore dell'altro giorno. Inoltre, la neurologa ha anche detto che le fa un po' strano che io non mi sia resa conto dello svenimento e che sia caduta così all'improvviso. Io ricordo di aver provato un leggero giramento di testa. Ma poi ho percorso alcuni metri nella stanza di cui non ricordo assolutamente nulla. Non ricordo di essermi sentita cadere. Questo, in concomitanza con i miei precedenti e con l'esito dell'EEG, rende auspicabile, secondo la neurologa, un ulteriore controllo fra un mese. Ho scoperto che quello che mi è successo in termini medici si definisce sincope. Io pensavo che una sincope fosse una cosa molto più grave, mi fa un po' impressione che sul foglio di dimissioni del pronto soccorso abbiano scritto così.

Nel frattempo, come già vi ho detto, sono stata dal dentista, ieri finalmente sono andata dal medico di base e ne sono uscita con un mazzo di impegnative per esami vari, nonché ulteriore visita dalla neurologa (che già mi aveva seguito per il mio problema dell'emicrania). La prossima settimana devo andare farmi un ecocardiogramma e un Holter. Poi devo prenotarmi un ortopantomografia (è una radiografia panoramica), una risonanza magnetica con contrasto, la visita dalla neurologa, fra due settimane torno dal dentista ... c'è altro?

Nel frattempo il raffreddore e la sinusite sono passati da soli, praticamente senza curarli perché non avevo proprio tempo di mettermi a fare l'aerosol. Per il resto sto abbastanza bene. Ho il viso sfigurato, ma non mi fa neanche tanto male se non mi tocco, ma doleva di più nei primi 3 giorni dalla caduta. Mi sento ancora leggermente instabile, ogni tanto mi gira un po' la testa e non ho avuto ancora il coraggio di prendere la macchina e andare a fare la spesa, ma so che prima o poi me la dovrò far passare ...

Come ho già detto mi è andata bene. C'è chi purtroppo non ha avuto altrettanta fortuna. Ieri mattina mi ero riproposta di trascorrere una mattinata tranquilla, invece sono venuta a sapere che la mia vicina di casa del mare è mancata all'improvviso. Ne sono rimasta sconvolta. Sapevo che soffriva di cuore, sapevo che era stata operata più volte, ma l'ultima volta che l'avevo vista stava bene. Non riesco a credere che non ci sia più, non riesco a concepire che una persona così giovane sia morta. Aveva 40 anni e lascia oltre al marito, 3 figlie, di 18, 12 e 6 anni. Non mi vengono altri modi per definire questa situazione se non dicendo che è una vera tragedia. Si è sentita male all'improvviso, da quanto so (poco in realtà), si è accasciata e le figlie hanno chiamato il padre, lui si è precipitato ma quando è arrivato era già troppo tardi, non c'era più nulla da fare.

Ieri mattina stessa c'è stato il funerale e così ci sono andata. Non so che cosa avrà pensato la gente vedendomi con un occhio nero e il viso coperto di lividi, ma non mi importava. E' stato straziante. Il marito non sembrava più lui, sembrava invecchiato di colpo di 10 anni. La figlia più grande era disperata e così quella di mezzo. La piccola non sembrava rendersi conto di quello che stava succedendo, ma io già mi immagino come sarà duro crescere senza una mamma. Capirà che cosa le è successo nei prossimi giorni, quando per qualunque stupidaggine, magari perché è caduta e si è sbucciata un ginocchio o perché si è svegliata di notte facendo un brutto sogno, chiamerà la mamma e la mamma non ci sarà, non potrà consolarla come faceva di solito.

Questa bambina è amica di mia figlia, ha giocato con lei per tutta l'estate negli ultimi tre anni. Non so nemmeno come lo racconterò a Silvia.

Con questa famiglia in realtà non avevamo dei rapporti così stretti, ma alla fine della scorsa estate avevo promesso madre che ci saremmo incontrate durante l'inverno e che così le bambine avrebbero potuto giocare ancora insieme. Dovevo sempre chiamarla. Poi, per un motivo o per l'altro, non l'ho più fatto. Ci pensavo proprio nelle scorse settimane, durante le vacanze di Natale. Pensavo che non avevo mantenuto la promessa di chiamarla e mi riproponevo di farlo nei prossimi giorni. Non ho fatto in tempo. Adesso è troppo tardi. Non riesco a capacitarmene e non riesco a non provare un senso di colpa.

Insomma, non è stato un periodo particolarmente bello questo. L'anno non è iniziato esattamente nel migliore dei modi. Forse questo dovrebbe farci ricordare qualcosa che spesso dimentichiamo, cioè che dobbiamo goderci le piccole cose della vita perché da un momento all'altro può succedere di tutto. Puoi cadere e farti male. Puoi perdere un amico o un familiare o un altra persona cara e la tua vita non sarà mai più la stessa e non potrati più dirgli le cose che ti riproponevi di dirgli. La tua vita stessa può finire da un momento all'altro e non ci sarai più accanto alle persone che ami, né per confortarle quando avranno bisogno di te, né per vederle sorridere e condividere con loro i momenti belli della vita.


 


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