lunedì 14 giugno 2010

Piccolo incidente


La scorsa settimana è finita la scuola (l'ultimo giorno da noi è stato mercoledì) più o meno in concomitanza c'è stata la fine di tutte le attività sportive extra-scolastiche che tenevano impegnati mia figlia ma anche noi genitori. Fine dell'anno scolastico. Fine delle lezioni di danza. Fine dell'allenamento di pallavolo. Concluso il saggio di danza. Fatto il saggio della scuola. Conclusa la giornata dello sport con il minivolley sotto il sole cocente in Prato della Valle con festeggiamenti lo stesso giorno alla grigliata della società sportiva. Finalmente si respira un po'. Parlo per Silvia, ma anche per noi. E' bello far fare a Silvia tutte queste attività, abbiamo tante belle soddisfazioni, ma è un impegno non da poco e un po' di libertà non guasta.



Giovedì sera dovevamo andare alle giostre in Prato con alcuni amichetti di scuola e relative famiglie. Un'ora prima dell'appuntamento io ho avuto una colica addominale e quindi non sono potuta andare (non mi allettava l'idea di dover passare qualche quarto d'ora nei bagni chimici di piazza Rabin). Dato che Silvia ci teneva tanto, fortunatamente il papà si è reso disponibile ad accompagnarla da solo (nonostante avesse l'onere di svegliarsi molto presto l'indomani per andare a Milano per lavoro).

L'appuntamento era alle 21 davanti alla giostra del bruco mela. Alle 21 e qualche minuto il marito mi chiama per sentire come sto e per dirmi che è tutto ok, hanno trovato gli altri bambini e genitori e ora stanno già andando in giostra.

Alle 22.15 mi richiama e io penso che sia per dirmi che stanno tornando, anche se mi sembra che sia un po' presto ... e invece, dopo avermi chiesto come sto, mi informa che lui e Silvia stanno andando al Pronto Soccorso ... Silvia scendendo da una giostra si è tagliata sul bordo di una navetta.

Naturalmente, non essendo io lì e non vedendo la situazione reale, ho preso più paura del dovuto. In realtà il taglio non era così profondo, ma più che altro lungo e continuava a sanguinare. Così, il marito ad un certo punto ha preso la decisione di portare Silvia al PS pediatrico, che per fortuna è a poca distanza dal Prato della Valle. Nel frattempo io ho chiamato le mamme degli altri bambini che mi hanno un po' tranquillizzato e che mi hanno detto che potevo aspettare marito e Silvia a casa, senza raggiungerli in ospedale.

Lì Silvia è stata vista da un chirurgo che ha decretato che non servivano punti (per fortuna!) e le ha messo una montagna di steri-strip sul taglio. In seguito noi abbiamo messo anche una garzina e una retina elastica per riparare la parte e soprattutto per evitare che Silvia si tocchi continuamente. Silvia non ha male e deve stare solo attenta a non bagnarsi, non correre troppo e non sudare in quel punto perché deve tenere gli steri-strip ancora per qualche giorno. Quando li toglieremo andremo anche dalla pediatra per un controllo.

Silvia era un po' spaventata quando è arrivata in Pronto Soccorso, perché per quanto poco ha ancora il vago ricordo di quando a 4 anni è stata lì perché aveva un ascesso retrofaringeo e poi è stata ricoverata e operata e poi si ricorda dell'anno scorso quando il papà è andato in PS per una banale caviglia gonfia e alla fine si è ritrovato anche lui ricoverato perché aveva il potassio alto. La paura le è passata quasi subito, perché le infermiere e il medico sono stati gentili e delicati. Ma poi tornando a casa è scoppiato il dramma perché si è resa conto che era riuscita da andare solo su 5 giostre ... ed era la prima volta che andava in Prato della Valle alle giostre. E' stata su tante giostre, ma su quelle lì non ci era ancora andata fino a quella sera. E poi ha saputo che alcuni suoi amici concludevano la serata con un gelato e lei non poteva partecipare (anche perché ormai era veramente tardi e al papà erano rimaste poche ore di sonno prima di prendere il treno per Milano). E la cosa che la preoccupava di più era il divieto di correre e la preoccupazione di non poter più fare il Grest. Che comincia domani. Ed anche in questo caso è il suo primo Grest. Non immaginate il pianto inconsolabile ...



Di solito in questo periodo dell'anno siamo già al mare. Invece quest'anno abbiamo deciso di restare a casa proprio perché Silvia mi aveva chiesto di andare ai centri estivi. Molti suoi amici, che non hanno una casa al mare dove trascorrere tutta l'estate e i cui genitori non sanno dove piazzarli finché loro lavorano, sono andati ai centri estivi nelle scorse estati e Silvia si è sentita mooooolto sfortunata perché lei invece deve andare al mare!  Così quest'anno abbiamo raggiunto un compromesso. Niente mare fino a luglio. Il che a me onestamente va anche bene.

All'inizio non avevo considerato il Grest, dato che è un'iniziativa della parrocchia, che come qualcuno sa noi non frequentiamo. Mi spaventava anche la preghiera all'inizio delle attività. Alla fine ho ceduto, mi hanno detto che in realtà ci sono bambini di varie etnie e religioni e che non ci sono tentativi di indottrinamento coatto... e d'altra parte degli amici di Silvia, nessuno sembrava andare ai centri estivi prima di luglio, dato anche il vantaggio economico dell'offerta Grest ... 15 euro per due settimane!



Così domani si comincia anche questa esperienza. Vedremo come andrà la prima mattinata. Parlerò con gli animatori e dirò loro che Silvia deve stare attenta perché non si devono staccare i cerotti. Eventualmente Silvia nei primi giorni parteciperà solo ai laboratori del pomeriggio.



PS - Qualcuno giustamente mi ha fatto notare che ho dimenticato di dirvi dove si trova la ferita che si è fatta Silvia. Silvia si è tagliata nella parte inferiore di una gamba, nella parte laterale del polpaccio. Il taglio non è profondo, ma lungo diversi centimetri (almeno 8-9 così a occhio).

martedì 1 giugno 2010

Son soddisfazioni ...


Cibo cinese



Il compleanno di Silvia, ben 2 settimane fa ormai, è andato bene .... quel giorno lì ha piovuto e mi sono consolata perché alla fine avevo visto giusto quando ho prenotato la ludoteca. Poi però il giorno dopo c'è stato il sole e siamo andati a un altro compleanno, al parco, proprio dove avremmo dovuto festeggiare inizialmente noi e un pochino di nervoso mi è venuto lo stesso.



Durante la festa al parco, ho colto una conversazione interessante tra mia figlia e una sua compagna di scuola.



Non si sa come, mentre mangiavano le Paidoro dal bicchiere, queste due hanno cominciato a parlare di ristoranti cinesi (l'associazione di idee dev'essere stata paidoro - nuvolette di drago). Silvia ci è stata una volta sola nella sua vita, ma ne ha serbato un ricordo ottimo (e ultimamente mi chiede spesso di tornarci, mi s  che dovrò accontentarla). E dire che Silvia non è una che mangia di tutto. Anzi. Ha gusti piuttosto difficili. Secondo me è rimasta più che altro colpita dagli arredi orientali, dall'acquario sul pavimento, dai vestiti delle cameriere e dal loro accento strano, dai bastoncini al posto delle posate e dai piatti flambé che friggevano sulla tavola, insomma tutte queste cose hanno contribuito a rendere particolarmente piacevole quest'esperienza al punto tale da convincerla che anche i sapori erano eccezionali. Così Silvia ha parlato anche di prelibatezze cinesi ... sì, ha usato proprio questa parola: prelibatezze.



L'altra bambina è rimasta un attimo in silenzio e poi ha osservato: "Tu Silvia usi tutte queste parolone difficilissime che conosci solo tu e che noi non sappiamo ..."



A questo punto sono intervenuta io. Lì per lì, mi è sembrato strano che l'amica non conoscesse il vocabolo "prelibatezze" (e normale che Silvia lo conoscesse). Invece avrei dovuto stupirmi che Silvia l'avesse usato... in realtà, non mi stupisco quasi più perché Silvia ormai ha un vocabolario molto ricco così mi sono abituata a sentirla parlare facendo un uso quotidiano di espressioni, per così dire, un po' ricercate. Poi, però,  ho chiarito alla sua amica il significato di "prelibatezze" e lei mi ha raccontato ancora che Silvia usa spesso anche a scuola vocaboli che gli altri bambini della classe non conoscono ancora. "E quando succede" mi ha spiegato l'amica, "la G. che è una domandona dice alla maestra che non capisce che cosa vogliono dire le parole che usa Silvia e la maestra allora le spiega."



Ai colloqui le maestre mi hanno sempre decantato la ricchezza del vocabolario di mia figlia e la proprietà di linguaggio con cui spesso si esprime (non sempre, perché a volte dice cose a sproposito, ma è bello quando lo fa, perché appena impara una cosa nuova e pensa di averne anche solo intuito il significato, sente l'urgenza di dirla anche lei e a volte ci azzecca, a volte no .... e quando è no ci fa sempre sorridere). Però, sentirselo confermare da un'altra bambina, fa quasi più effetto ancora di quando lo dicono le maestre!



Inutile dire che mamma Eli ha segretamente gongolato, cercando di non darlo troppo a vedere.

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